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mercoledì 22 aprile 2015

70 E UNA STORIA



C'è ancora quella casa
talvolta passando mi fermo e ricordo.
Non di me , di loro che le diedero vita.
Un casone come si usava dalle mie parti,
tre famiglie e una nidiata di figli
e conigli da crescere con l'erba dei campi,
qualche spiga di grano caduta nella mola
e ciocchi fumiganti nella stufa.
Quando c'erano !
La casa dei miei nonni;
lì sono nati mio padre e tre dei suoi fratelli,
gli ultimi due ebbero miglior fortuna
nacquero in una casa vera.
Di fronte a tanto sfarzo
divisa da un viottolo 
una cancellata irta di filo spinato e guglie aguzze
in una bella villa liberty,confiscata ovviamente,
il comando di zona della Wehrmacht.
Quel che non sapevano quei crucchi
era che prima del coprifuoco in bicicletta 
arrivava come uno di famiglia
il comandante di zona dei partigiani;
e appena buio 
dal ciglio del canale che scorreva verso il mulino
dai campi , silenziosi e armati
giovani e non solo combattenti.
In quella casa s'incontravano 
a progettare l'insurrezione al fascismo e al nazismo.
Credo che mio padre a otto anni avesse visto più pallottole che pane
e una notte visse un'avventura che a lungo mi narrò.
Forse allarmati da movimenti di zona, forse consapevoli che stavano perdendo la guerra,questo non saprei dirlo,una notte mentre al piano di sopra era in corso una riunione,mio padre (bambino) scese a bere un mestolo d'acqua e si trovò nell'androne un tedesco con il mitra spianato .
La lingua non la capiva ma il tono si !
Chi c'è in questa casa ?
Strillò talmente forte che parve una sirena...all'armi !
Nonna ci mise del suo correndo in soccorso del bambino e così fra un urlo e l'altro tutto il comando partigiano si dileguò nella notte.
Il soldato si scusò...forse anche lui aveva un figlio piccolo in Germania.
Andò bene quella volta !
Dieci giorni dopo
era il 24 Aprile 
i partigiani entrarono in città. 
Si aspettava orgogliosi i propri figli di ritorno dai monti in Appennino
Monte Sole,Brisighella e mille altri anfratti
dove dovere e patria vestivano la stessa veste
qualche schioppo ancora crepitava
qualcuno cadde inaspettato,
tardivo tributo alla libertà.
Fu una gran giornata per Reggio e per la democrazia; 
di commozione e speranza,di rimpianto per chi non era più lì a viverla dopo averla a lungo sognata.
Nell'aria una melodia che aveva accompagnato quegli anni...

...o partigiano,portami via ...bella ciao, ciao, ciao ...



                                                       dedicato a chi è caduto per noi




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